lunedì 16 marzo 2009

Regione: "CorrierEconomia", a Calabria record leggi approvate

Regione Calabria
"CorrierEconomia", l'inserto economico del Corriere della Sera, sull'edizione di questa settimana ha pubblicato una serie di dati riguardanti i consigli regionali italiani. Dalla graduatoria, sceondo quanto evidenziato dal portavoce della presidenza in una nota, emerge che quella calabrese e' una delle assemblee legislative piu' produttive d'Italia.
"Per averne riscontro - e' scritto nel comunicato stampa - basta scorrere la tabella riferita al lavoro svolto in aula nell'anno 2008. Il dato piu' evidente e' quello del numero di leggi approvate". In Calabria ne sono state licenziate 46: si tratta del numero piu' alto in assoluto tra quelli pubblicati da "CorrierEconomia".
Tra le regioni del Sud seguono la Puglia con 45 leggi, la Basilicata con 33, la Sicilia con 26 e la Campania con 20. Secondo il prestigioso inserto economico, la Calabria si posiziona "ai livelli delle piu' efficienti Regioni del Nord". Gli altri elementi indicati dal gionale di via Solferino confermano che le "locomotive padane" e altre realta' indicate come virtuose hanno fatto meno di noi: 38 leggi in Lombardia, 33 in Piemonte, 27 in Toscana.
I consiglieri regionali di Veneto e Umbria hanno prodotto meno della meta' dei loro colleghi calabresi: rispettivamente 22 e 19 leggi, mentre l'Abruzzo - dove la consiliatura si e' traumaticamente interrotta per le note vicende giudiziarie - ha varato appena 17 leggi. I provvedimenti che hanno ottenuto il via libera a palazzo Campanella non sono fumo negli occhi o semplici "manifesti". "Tutte le leggi, a differenza del passato, hanno completa copertura finanziaria", ha spiegato in un'intervista al periodico il presidente Giuseppe Bova, che sottolinea anche la qualita' del lavoro svolto: "Abbiamo varato una legge a tutela del diritto alla casa e di sostegno alle politiche abitative, con i collegati programmi di edilizia residenziale.
Sono stati fatti partire nuovi strumenti di lotta alla criminalita' organizzata, con la normativa antiracket e antiusura. Si e' proceduto con la riorganizzazione del sistema delle comunita' montane, ora piu' snello ed economico. Abbiamo istituito il garante della salute. E' stata, infine, costituita una "societa' in house" del Consiglio regionale, stabilizzando i precari e riducendo le spese". Quanto poi ai costi di funzionamento, - si fa rilevare - la Calabria fa, ancora una volta, un figurone. Nonostante il Consiglio abbia sede a Reggio e la Giunta a Catanzaro, la politica di contrazione della spesa attuata dal presidente Bova ha consentito di ottenere un risultato concreto e visibilissimo. L'assemblea calabrese costa 72 milioni di euro, oltre ai 3 milioni annui per i voucher destinati ai superlaureati.
Il dato - si evidenzia - e' pressoche' identico a quello della Lombardia, in cui pero' non esistono spese di gestione, manutenzione della sede, assicurazioni varie, nonche' stipendi ed oneri previdenziali e fiscali per 170 dipendenti. Il Consiglio regionale della Campania, rispetto all'omologo organo della nostra regione, sborsa ben 15 milioni di euro in piu' all'anno. L'Assemblea siciliana, addirittura, costa piu' del doppio: oltre 160 milioni di euro.
"Dal 2004, anno in cui i consiglieri erano 40 e non 50 come oggi, il bilancio del Consiglio regionale si e' attestato sull'1 per cento del bilancio generale della Regione. Da allora i consuntivi dell'Assemblea sono allineati sulla spesa di 75 milioni di euro - ha proseguito il presidente Bova -. Ma le spese sono sensibilmente diminuite. Siamo infatti riusciti a mantenere stabile il costo del Consiglio regionale, malgrado i notevoli oneri aggiuntivi che ci siamo dovuti sobbarcare: l'aumento del numero dei consiglieri; il processo, tutt'ora in corso, di attivazione di una serie di nuovi strumenti ed organismi istituzionali, quali la Consulta Statutaria, il Crel e il Consiglio delle Autonomie; il finanziamento, attraverso un sostanzioso taglio ai costi della politica, di stage biennali retribuiti per 500 laureati particolarmente meritevoli; l'accantonamento delle somme necessarie per l'entrata a regime dei 170 nuovi dipendenti che verranno assunti quest'anno attraverso un concorso super-trasparente. Malgrado tutto - ha concluso l'on. Bova - nel 2008 costeremo 72 milioni di euro, oltre ai 3 milioni per i superlaureati".
fonte: agi.it

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