martedì 10 marzo 2009

“La caccia” da Euripide chiude la stagione di prosa in abbonamento del Rendano


Con lo spettacolo “La caccia”, liberamente tratto da “Le Baccanti” di Euripide si chiude la stagione di prosa in abbonamento del Teatro “Rendano”, salvo una piccola “coda”, ma fuori abbonamento, rappresentata da due spettacoli per le scuole che andranno in scena, in matinèes, nelle prossime settimane.

“La caccia”, interpretato da Luigi Lo Cascio, che ne firma anche la regia, andrà in scena nel teatro di tradizione cosentino, da domani, venerdì 4 aprile (ore 20,30), con repliche sabato 5 aprile (ore 20,30) e domenica 6 aprile (ore 18,00).

“La caccia” è lo spettacolo con il quale l’attore Luigi Lo Cascio, attore rivelazione qualche anno fa del nuovo cinema italiano, interprete tra l’altro di film come “I cento passi” e “La meglio gioventù” (entrambi diretti da Marco Tullio Giordana), torna ad esprimere nuovamente la sua passione e il suo impegno verso il teatro, cominciata nel 1989.

Con questo lavoro Lo Cascio, tra l’altro, si ritrova a dover condividere anche un nuovo percorso di produzione teatrale con il CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia cui si deve questo progetto.

Risale, infatti, a dodici anni fa la prima avventura scenica ispirata alle tragedie di Euripide che aveva portato Luigi Lo Cascio a pensare e a comporre Verso Tebe, una scrittura teatrale pensata e realizzata assieme ad alcuni attori e amici della compagnia del CSS: Gabriele Benedetti, Alessio Boni, Pietro Faiella, Fabiano Fantini, Rita Maffei, Liliana Massari, Sabrina Pelican e Sandra Toffolatti.

“La caccia” è, come detto, uno spettacolo tratto dalle “Baccanti” di Euripide.

“Nella tragedia – sottolinea nelle note di regia Luigi Lo Cascio - Euripide mette in scena lo scontro micidiale tra un uomo, Penteo, tiranno di Tebe, e un dio, Dioniso, che lamenta il fatto di non essere stato riconosciuto e venerato proprio nella sua città d’origine.

Il conflitto coinvolge tutta la comunità e il corpo sociale è sconvolto.

Alla fine, Dioniso si vendicherà in maniera smisurata.

La sconfitta dei suoi avversari si configura come morte, esilio, distruzione, impazzimento.

Sembra che non rimanga nulla sulla scena, se non macerie o deserto.

Cadmo, fondatore di Tebe e nonno sia di Penteo che di Dioniso, rivolgendosi al dio gli dice: “riconosciamo di averti ignorato… hai tuttavia ecceduto nella punizione”.

In che cosa consiste questo eccesso? – si domanda Lo Cascio. “La caccia” – sottolinea ancora l’attore e regista - è lo svolgimento di questo interrogativo. L’indagine è portata avanti da Penteo, rimasto solo sulla scena e visitato solo da fantasmi, ora solitari, ora raccolti nel coro delle sue allucinazioni. Penteo, che totalmente vorrebbe identificarsi con la propria maschera di tiranno e cacciatore, è in realtà animato da una forte contraddizione. Da un lato respinge Dioniso, ma dall’altro ne subisce la fascinazione.

Comincia per lui una notte di tormenti e di rivelazioni che lo conducono inesorabilmente ad affrontare il dio in un corpo a corpo definitivo. Da cacciatore, Penteo sarà ridotto a preda. E in questa nuova condizione, transitando dalla regalità iniziale all’inedito ruolo di vittima, andrà incontro ad un terribile destino di frammentazione.”

Le scene dello spettacolo sono di Nicola Console e Alice Mangano; il disegno luci di Stefano Mazzanti; l’ideazione del suono di Desideria Rayner.

Piccola curiosità: quando ancora non era famoso come oggi, Luigi Lo Cascio recitò al “Rendano” nello spettacolo “Romeo e Giulietta”, produzione del 1996, per la regia del compianto Peppino Patroni Griffi.
Per “La caccia”, biglietti ancora disponibili al botteghino del “Rendano” che è aperto dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00 (tel.098422835).

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