lunedì 23 marzo 2009

POLITEAMA DI CATANZARO "DUE DOZZINE DI ROSE SCARLATTE"

La stagione di prosa del Politeama di Catanzaro prosegue con “Due dozzine di rose scarlatte”, un nuovo adattamento firmato da Tato Russo del testo originale di Aldo De Benedetti.Pur se riportato dall'epoca dei telefoni bianchi a quella dei nostri cellulari, resta ancora vivo quell'umorismo raffinato, quel linguaggio effervescente, quella sensualità discreta che furono gli ingredienti base di una commedia che riscuote successi fin dal suo felice esordio nel 1936. La trama si sviluppa alla maniera della più classica commedia degli equivoci: da un lato un marito che, per sbaglio, invia alla propria moglie un mazzo di rose destinate alla sua amante; dall'altro la moglie che, lusingata dall'ammirazione di questo sconosciuto, nasconde fiori e relativo bigliettino amoroso al marito! In più ci si mette anche l'amico fedele della coppia che, approfittando della situazione, confessa alla donna di essere lui il misterioso spasimante...
Ed ecco che il matrimonio inizia inevitabilmente a scricchiolare, la gelosia divampa e uno smanioso desiderio di evasione soffoca la tranquilla realtà quotidiana dei nostri personaggi.Un testo brillante e divertente che dietro la sua leggerezza nasconde quell'infelicità e insoddisfazione che spesso accompagnano l'essere umano costringendolo a una vita claustrofobica, in attesa che, prima o poi, arrivi “qualcosa” di nuovo a riaccendere una scintilla di vita, magari... due dozzine di rose scarlatte!
L’interpretazione è affidata a Michel Altieri (che sostituisce Leopoldo Mastelloni, precedentemente annunciato come protagonista) e Katia Terlizzi con Umberto Bellissimo e Letizia Netti, diretti da Livio Galassi.Michel Altieri è un giovane artista scoperto dal Maestro Luciano Pavarotti. Ha lavorato soprattutto nel musical (Profondo rosso, Il ritratto di Dorian Gray, I promessi sposi, Rent), aggiudicandosi numerosi premi internazionali come migliore attore. Questa nuova esperienza premia il coraggio di Altieri nell’aver rinunciato con fermezza alla vetrina dei reality show (il suo nome era dato per certo a Ballando con le stelle, poi La Fattoria, infine Stranamore).

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