mercoledì 16 settembre 2009

LA NOTTE PICCANTE PER PROMUOVERE I TRE COLLI DI CATANZARO



Tra le visite guidate che si terranno nell’ambito de “La Notte Piccante”, che quest’anno si terrà sabato 26 settembre, ci sarà anche quella dedicata alla scoperta dei tre colli di Catanzaro. Una delle molteplici finalità dell’evento, infatti, è quella di promuovere e valorizzare il centro storico cittadino. Nell’ambito di questo programma, l’Assessorato al Turismo, guidato da Roberto Talarico, oltre a realizzare fattivamente la “Notte Piccate” ha pensato bene di dotare la città di una cartellonistica turistica ad hoc. Dopo aver realizzato i pannelli e i relativi percorsi turistici per palazzi, chiese e monumenti, ha installato dei cartelli indicati i tre colli sui quali è sorta la Catanzaro medievale. Lo scopo è quello di far rinverdire e far conoscere alle vecchie e nuove generazioni, nonché ai turisti, il territorio catanzarese con il suo patrimonio storico, artistico e ambientale. I testi redatti dall’Architetto Oreste Sergi raccontano la storia millenaria dell’antica città dei tre colli.
Quando, dall’età normanna in poi, Catanzaro, diverrà la Capitale della Calabria e darà avvio ad una sorta di espansione urbanistica in cui i quartieri si disporranno lungo la superficie altimetrica irregolare del monte Triavonà le cui tre quote, progressivamente salienti e corrispondenti ai tre colli rappresentati nello stemma civico (incastonato nel petto dell’aquila imperiale), conservano, la memoria visiva e storica di una ripartizione ecclesiastica ed amministrativa che fa riferimento ai tre grandi quartieri, S. Giovanni, Vescovato e S. Trifone, ai quali facevano capo i diciotto “ristretti” parrocchiali medievali che rimasero tali fino all’evento disastroso del terremoto del 1783.
L’abitato situato a 320 metri sul livello del mare, proprio perché di origine medievale si stende con struttura raccolta e rete viaria alquanto irregolare sul Triavonà. Lo sperone roccioso è delimitato da profonde valli percorse ad est dal torrente Musofalo e ad ovest dalla Fiumarella (l’antico fiume Zaro), che più a valle confluiscono assieme.
A nord-ovest è collegato da uno stretto istmo al Monte Pezzano (l’odierna altura dell’Osservanza), aperto verso lo Jonio su alte balze, tra le quali dalla breve pianura detta Piede della Sala, oltre la meridionale Porta di Mare sale l’antica strada maestra della città. Le tre quote progressivamente salenti del Triavonà, corrispondenti ai tre colli rappresentati nello stemma civico sono:

• San Trifone (oggi San Rocco) è il colle che si incontra provenendo dal quartiere marinaro della città. Ha un'altezza di 295 mt., anticamente qui era posizionata l'antica Porta Marina la principale per giungere al centro storico. Da questo colle, dal rione Bellavista è possibile vedere il panorama dei quartieri sud della città e dell'intero Golfo di Squillace.

• Del Vescovato (oggi Duomo) è in posizione intermedia rispetto agli altri due colli ad un'altezza di 343 mt. Sulla sua sommità è posizionato il Duomo (l’antica cattedrale Normanna eretta nel 1121), su questo colle è costruito l'antico borgo medioevale della città in cui si snodano i vicoli detti “coculi” e le strettisime vie del centro storico.

• Del Castello (oggi San Giovanni) è il colle posizionato in posizione più alta a 380 mt. circa. Qui era costruito l'antico castello Normanno, oggi divenuto complesso monumentale San Giovanni. A questo colle è collegato il famoso Ponte di Catanzaro che permette l'accesso al colle dall'antica Porta di Pratica.

Proprio dall’alto dei tre colli, la città antica estende il suo sguardo tra i due mari, lo Jonio e il Tirreno che racchiudono il lembo di terra più stretto d’Italia: l’Istmo di Catanzaro.
Fonta CalabriaSulWeb

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